mercoledì 25 maggio 2011

Comunicato della rete antirazzista sulla tendopoli dei rifugiati alla Fortezza da Basso a Firenze
























Da sabato 21 maggio, di fronte alla Fortezza da Basso, è stato allestito, al termine di un partecipato corteo, un accampamento con una ventina di tende dal Movimento di lotta per la casa, per appoggiare le richieste di un centinaio di somali, eritrei e etiopi richiedenti asilo o profughi.

Un folto gruppo di questi migranti è già passato o per le occupazioni del Movimento di lotta per la casa, o per le strutture gestite dal comune di Firenze, mentre alcuni/e vivono in strada, anche da mesi. Molti somali ed eritrei lamentano la mancanza o l’insufficienza dei percorsi istituzionali, che si risolvono perlopiù in percorsi individuali d’assistenza e di alloggio di poche settimane o mesi, al termine dei quali non è previsto nessun concreto inserimento sociale. Per quanto quasi tutti e tutte abbiano uno status di rifugiato o altre forme di protezione internazionale, siano quindi persone perseguitate o in fuga dalla guerra, subiscono l’esclusione dalle politiche sociali e di assistenza. Inoltre, quasi tutti i somali ed eritrei presenti nell'accampamento antirazzista lamentano da mesi l’impossibilità di movimento, a causa della mancata concessione, da parte della Questura, del titolo di viaggio. Anche su questo punto, finora non ci sono state risposte istituzionali, nonostante cortei e manifestazioni abbiano già evidenziato il problema.

Oltre al problema abitativo, la maggior parte non lavora o lavora in condizione di estrema precarietà e non ha reddito. Nell'accampamento ci sono una quindicina di donne, quasi tutte somale, alcune delle quali con bimbi piccoli.

In questi quattro giorni, nell'accampamento si è creata un’interessante situazione d’assemblea antirazzista, che continua a chiedere con forza e determinazione lo sblocco delle trattative.

Finora, nonostante le tanto sbandierate politiche d’accoglienza del Comune di Firenze, continua il muro di gomma e il rimpallo di responsabilità. Così come continua il silenzio mediatico: sebbene da tre giorni centinaia di persone stiano attuando una protesta così visibile, la cittadinanza è tenuta all'oscuro di quanto accade.

Dopo il tentativo di sgombero di martedì mattina, sventato dalla ferma reazione dei migranti e attivisti presenti, e la ricostruzione dell’accampamento, nel pomeriggio l’incontro con Regione e Comune non ha portato ad uno sblocco delle trattative, anzi si teme uno sgombero definitivo.

Evidentemente, al sindaco Renzi le tende antirazziste proprio non piacciono, sono un danno all'immagine della Firenze da bere…

I cittadini e le cittadine somali, eritrei ed etiopi, appoggiati dagli attivisti delle realtà di base presenti, intendono restare accampati fino a che non verrà data loro una concreta soluzione ai problemi evidenziati.

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